domenica 28 giugno 2009
LA PARRUCCHIERA DI KABUL di Deborah Rodriguez
Ho letto l'anno scorso questo libro. Chi ha amato "I cacciatori di aquiloni" non resterà indifferente a questo racconto vissuto dall'autrice, che riflette una realtà purtroppo ancora di attualità.
Per saperne di più sull'autore :
http://www.edizpiemme.it/pm/pmauthor.view?id=206153
Da lontano sembrano fiori nella polvere, sprazzi di azzurro nel grigio delle strade di Kabul. Fiori calpestati, ma non spezzati, che sotto il burqa celano storie di sofferenza e coraggio. Come quella di Baseera, promessa sposa a dodici anni a un uomo più vecchio di lei e costretta a partorire sul nudo cemento di un ospedale privo di personale medico. O quella della quindicenne incarcerata perché fuggita dal marito che la picchiava e denunciata alla polizia dagli stessi genitori.
A raccontarci queste storie è Deborah Rodriguez, una volontaria americana che nel 2002 è partita per l’Afghanistan con una piccola ONG. Là, è stata tra le fondatrici della prima scuola per estetiste della capitale afghana: un progetto nato per offrire a tante donne un’opportunità di indipendenza economica, e per ridare una speranza a quelle che, durante il regime talebano, avevano dovuto chiudere i loro saloni di bellezza e sotterrare gli specchi, proibiti al pari degli aquiloni.
La sua testimonianza è anche un inno all’amicizia, perché nell’oasi della Kabul Beauty School, libere dal burqa e dal controllo degli uomini, le donne hanno trovato uno spazio tutto per sé, dove, tra risate e confidenze, sono nate complicità inaspettate, capaci di superare le barriere erette da una cultura repressiva. In un paese in cui la strada verso la pace e la conquista dei diritti civili sembra impraticabile, questa impresa straordinaria lancia un messaggio di speranza. Non bastano le guerre a cambiare radicalmente una società: a volte, anche un rossetto e un paio di forbici possono essere armi di rivoluzione.
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