mercoledì 29 luglio 2009

BRERA a FERRAGOSTO

Grande festa a Ferragosto per il compleanno di Napoleone.
Visite guidate al museo, all'Orto Botanico e agli strumenti astronomici, proiezione di film e concerti.
MILANO - Festeggia i 200 anni la Pinacoteca di Brera, aperta per la prima volta al pubblico il 15 agosto del 1809 per celebrare il quarantesimo compleanno dell'imperatore Napoleone Bonaparte. Per la ricorrenza, proprio a Ferragosto è in programma una giornata di festeggiamenti con concerti, visite guidate e proiezioni di film che ricordano anche l'imperatore francese. Sabato 15 agosto quindi l'ingresso sarà gratuito dalle 8.30 alle 23, come ha spiegato la soprintendente al Patrimonio artistico della provincia di Milano Sandrina Bandera illustrando i dettagli dell'anniversario. Ci saranno visite guidate alla Pinacoteca, all'Orto botanico e al Museo Astronomico; nella Sala della Passione verrà proiettato un capolavoro del cinema muto del 1927, «Napoléon» di Abel Gance, seguito da «N-Io e Napoleone», fortunato film del 2006 di Paolo Virzì con Daniel Auteil, Monica Bellucci, Elio Germano e Francesca Einaudi. In programma anche concerti del Conservatorio Guido Cantelli di Novara, del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e un'esibizione per pianoforte di Luigi Palombi.

LA STORIA - La Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell'Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d'Austria nel 1776, con finalità didattiche: doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani, non nacque dal collezionismo privato dei principi e dell'aristocrazia ma da quello politico e di Stato. A partire dai primi anni dell'Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico.

I CAPOLAVORI - Questa nascita spiega la prevalenza, nelle raccolte, dei dipinti sacri, spesso di grande formato e conferisce al museo una fisionomia particolare, solo in parte attenuata dalle successive acquisizioni. Nella Pinacoteca sono conservati opere come lo «Sposalizio della Vergine» di Raffaello, la «Madonna col Bambino» di Giovanni Bellini e la «Crocifissione» di Bramantino. E poi dipinti di Tiepolo, Canaletto, Fattori, Rubens, Joardens, Van Dick e Rembrandt, ma anche pezzi di pregio del Novecento di Boccioni, Braque, Carrà, Modigliani, Morandi.
Informazioni prese dal CORRIERE del 28 Luglio 2009.

A Maggio è stato riportato, restaurato, il Gesso di Napoleone del CANOVA. L'originale è all'ASPLEY House di Londra, residenza londinese del Duca di Wellington.

http://milano.repubblica.it/multimedia/home/7049606

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