lunedì 19 aprile 2010

AGORA-Ipazia martire pagana della scienza

Un film di Alejandro Amenábar con Rachel Weisz

Meticolosa e sontuosa ricostruzione storica, Agora non è soltanto la storia di Ipazia di Alessandria, intellettuale perseguitata dai cristiani per il suo rifiuto di piegare la propria integrità alle loro mire politiche; è anche un'interessante esplorazione del legame tra religione e progresso, tra tolleranza, solidarietà umana e avanzamento scientifico.




Ipazia raccontata da Rita Levi-Montalcini
IPAZIA (370-415)


Ipazia nacque ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo.E’ ritenuta la
più famosa tra le scienziate dell'antichità.
Maestra di filosofia, di astronomia e di matematica, figlia del filosofo
Teone, fu da lui educata con il fine di farla diventare “un essere
umano perfetto” (a quell’epoca le donne non erano ritenute esseri
umani al pari degli uomini).



Ipazia si recò a studiare a Roma e ad Atene e fu apprezzata per
la propria intelligenza.
La sua casa diventò un importante centro di cultura ed essendo
pagana fu considerata eretica dai cristiani. L’Impero Romano in
quel periodo si stava convertendo al Cristianesimo e quando ad
Alessandria, nel 412, diventò vescovo Cirillo, Ipazia si rifiutò di
aderire alla religione cristiana. I suoi principi si basavano infatti
sul concetto di libertà di pensiero. Apparteneva alla corrente neoplatonica
e in quegli anni operava presso la leggendaria Biblioteca
di Alessandria; un’istituzione paragonabile a una moderna
Accademia di livello universitario.
L’8 marzo dell’anno 415 d.C. Ipazia venne uccisa da monaci fanatici,
su ordine del vescovo Cirillo di Alessandria. Le tolsero gli
occhi quando era ancora viva e il suo corpo fu fatto a pezzi e bruciato.
Dopo la sua morte, la scuola di Ipazia in Alessandria si disperse
e il suo sapere passò alle istituzioni ecclesiastiche. [...]


Ipazia inventò modelli di astrolabio, di planisfero e di idroscopio. L'astrolabio,
composto da due dischi metallici forati, ruotanti uno sopra l'altro mediante
un perno rimovibile, era utilizzato per calcolare il tempo e per stabilire
la posizione del sole delle stelle e dei pianeti.
Nel 1884 è stato dedicato ad Ipazia un asteroide denominato “238 Hypatia”,
del diametro medio di circa 148,49 km, scoperto lo stesso anno.
È stata l'unica matematica donna per più di un millennio. Bisognerà
aspettare il Settecento per avere due scienziate di rango paragonabile:
Maria Gaetana Agnesi e Sophie Germain.

Testo tratto dal libro "Le tue antenate. Donne pioniere
nella società e nella scienza dall'antichità ai giorni nostri"
Rita Levi-Montalcini con Giuseppina Tripodi
(Ed.Gallucci)

3 commenti:

  1. Une femme qui ne pourrait que m'intéresser.
    merci pour toutes ces infos.
    Bonne semaine.

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  2. Come fa riflettere il tuo post. C'è una rivalutazione del "valore" femminile in atto speriamo di non pagarlo con un'altra lotta alle streghe.
    Baci Alessandra

    RispondiElimina

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