venerdì 26 dicembre 2014

martedì 3 giugno 2014

Un petit bonjour

J'ai été absente longtemps, mais je suivais quand-meme vos blogs qui sont toujours intéressants et pleins de bonnes recettes et belles photos.

Quelques photos faites à Paques à Grasse.

 
 
 

mercoledì 1 gennaio 2014

AUGURI



Un Augurio a tutti gli amici vicini e lontani.

Meilleurs voeux aux amis proches et lointains.


lunedì 4 aprile 2011

Cuisses de canard aux pruneaux - Cosce d’anatra con prugne secche




Oggi ho preparato queste gustose cosce d'anatra con prugne secche, servite con tagliatelle, fatte in casa. Si, mi sono lanciata, anche se fare la pasta in casa non è la mia specialità. Il risultato è stato accettabile, un pò spesse, perchè tirate a mano, farò meglio la prossima volta.

Ingredienti:

- 4 Cosce d’anatra
- 250 gr prugne secche
- 25 cl vino rosso
- 2 foglie d’alloro
- Olio
- 50 gr burro
- 2 cucchiai da minestra panna liquida
- 15 gr farina
- 1 cucchiaio da caffè pepe in grani
- Sale
- Tagliatelle



2 ore prima mettere a bagno nel vino le prugne.
Scaldare l’olio e 20 gr di burro e fare rosolare le cosce d’anatra, lato pelle.
Girarle , aggiungere le prugne, il vino, l’alloro ed il pepe in grano. Salare.
Coprire e lasciare cuocere a fuoco basso per 1 ora. Eventualmente se si riduce troppo il sugo, aggiungere acqua.
Lavorare il restante burro a temperatura ambiante con la farina.
5 minuti prima della fine della cottura, cuocere le tagliatelle e scolarle.
Disporre nel piatto le tagliatelle, le cosce e le prugne.
Aggiungere al sugo il burro lavorato con la farina e la panna.
Mescolare bene e versare sul piatto.

venerdì 18 marzo 2011

Buon compleanno Matley

Un pò in ritardo, un buon compleanno al mio "pacha" che ha una vita molto impegnata!


150 anni dell'unità d'Italia-La goletta di Garibaldi in Galleria

E la goletta di Garibaldi sbarca in Galleria Vittorio Emmanuele a Milano



Ritorna a Milano la baleniera "Leone di Caprera", per anni conservata nelle Grotte di Marina di Camerota e prima al Museo della Scienza.

Il nomedella goletta è un omaggio al "Leone" Giuseppe Garibaldi: un nome che le ha portato fortuna, visto che la goletta riuscì nel 1880 in una vera impresa, la traversata dall'Uruguay all'Italia. Il Leone di Caprera - la goletta di nove metri il cui nome è legato al soprannome del Generale Garibaldi - torna a Milano dopo 16 anni di assenza.
Dal 16 al 22 marzo si potrà ammirare presso l'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II. Dal 22 marzo fino al 30 aprile sarà invece in Largo Cairoli, sotto al monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi.

mentelocale.it è andato a vedere com'è stato accolta la piccola baleniera al suo rientro in città. Nel primo pomeriggio erano molti i curiosi di saperne di più sul veliero "ancorato" a pochi passi dal Duomo.



Il Leone di Caprera è stato protagonista nel 1880 di una traversata oceanica dall'Uruguay all'Italia condotta da Vincenzo Fondacaro originario di Bagnara Calabra, Pietro Troccoli, proveniente da Marina di Camerota e Orlando Grassoni, anconetano.




Partita il 3 ottobre 1880 da Montevideo, l'imbarcazione giunse, dopo oltre tre mesi di navigazione e infinite difficoltà, a Las Palmas, nell'arcipelago delle Canarie. Il 9 giugno 1881 la barca arrivò in Italia, approdando prima a Villa Reale a Monza, poi nel giardino del Museo della Scienza Leonardo da Vinci a Milano. Successivamente la goletta fu trasferita alle grotte di Lentiscelle in provincia di Salerno per poi approdare a Livorno, dove si è svolto un lungo restauro conservativo.

L'appellativo che porta è un omaggio che Vincenzo Fondacaro, comandante e ideatore della spedizione - fece all'Eroe dei due Mondi. Un'avventura, quella dei tre coraggiosi marinai che sfidarono l'Oceano, che all'epoca fece molto scalpore. Ecco cosa scriveva la rivista Illustrazione italiana a tal proposito:



«I giornali stranieri sono pieni di ammirazione per l'intraprendenza dei nostri marinai che hanno compiuto un viaggio meraviglioso sopra un guscio di noce... Che viaggio! Tutto a vela! Con soli tre uomini a bordo! Americani, inglesi, francesi sono sbalorditi di un simile Tour de force!»

Una pagina di mare e avventura che ha per protagonisti tre marinai "normalmente eccezionali". Una storia italiana su cui riflettere.

giovedì 17 marzo 2011

Terrina di camembert con pancetta e patate

Visto le giornate ancora invernali, questa terrina "calorica" per rallegrarci, da consumare come primo o piatto unico per la sera.



Ingredienti:

- 2 camemberts
- 150 gr pancetta affumicata
- - 600 gr patate
- Sale, pepe.
Pelare e sciacquare rapidamente le patate e tagliarle a fette sottile con la mandolina, senza rilavarle.

Tappezzare con le fette di pancetta una teglia da plum-cake di 26 cm, sovraponendo leggermente.
Tagliare i camembert, a fette di 1 cm circa, senza togliere la crosta.

Disporre uno strato di patate, poi uno di camembert nella terrina. Salare e pepare. Ripetere l’operazione fino in alto e schiacciare bene.

Ripiegare le fette di pancetta e completare eventualmente per coprire bene.


Scaldare il forno a 160 C°.

Confezionare la teglia con del film trasparente e carta stagnola: cuocendo il camembert può colare.
Cuocere per 2 ore e lasciare raffreddare e riposare in fresco 24h.



Il giorno dopo, togliere dalla teglia, tagliare a fette e passare sotto il grill per 1 mn.



Servire con panna fresca e una bella insalata. (si può saltare la panna, il piatto essendo già calorico).

Terrine de camembert lardée aux pommes de terre

Ingrédients :
- 2 camemberts
- 150 g de poitrine fumée en fines tranches
- 600 g de pommes de terre (charlotte)
- sel, poivre

* Eplucher les pommes de terre et les rincer très rapidement avant de les tailler en rondelles très fines à l'aide d'une mandoline. Surtout ne pas les relaver au risque de perdre l'amidon.
* Tapisser le moule à cake de 26 cm avec les tranches de poitrine, en les faisant se chevaucher légèrement.
* Découper les camemberts, sans retirer la croûte, en tanches d'1 cm d'épaisseur.
* Placer une couche de pomme de terre, puis une de camembert. Saler, poivrer. Répéter l'opération jusqu'en haut. Bien tasser.
* Rabattre les tranches de poitrine afin de couvrir la terrine et compléter si nécessaire avec quelques tranches.
* Emballer la terrine dans du film alimentaire et dans du papier aluminium (en cuisant le camembert a tendance à vouloir déborder).
* Cuire dans le four à 160° durant 2 heures.
* Laisser refroidir puis reposer au frais 24 heures.
* Démouler et trancher avant de passer sous le gril du four 1 minute.
Servez avec de la crème fraiche et de la salade.

Source : Cuisine Actuelle de Mars, les terrines de Sophie.

sabato 12 marzo 2011

Chutney di verza rossa


Ingredienti:

- 350 gr verza rossa
- 2 scalogni
- 15 gr burro
- 10 cl aceto di Xérès
- 100 gr zucchero bruno
- 1 cucchiaio da caffè zenzero, cannella e noce moscata mescolati.
- 1 chiodo di garofano
- 1 cucchiaio da minestra miele
- Sale (poco)
- 80 gr more o ribes nero o mirtillo rosso

Tagliare fine 350 gr di verza rossa e bagnare con il succo di ½ limone.
In una pentola, fare sciogliere 2 scalogni con 15 gr di burro per 5mn.
Aggiungere la verza, l’aceto di Xérès o di cidro, lo zucchero bruno, le spezie, il miele ed il sale.

Versare 5 cl d’acqua e lasciare cuocere a fuoco basso 30mn circa. La verza deve essere ancora un po’ croccante.
Aggiungere le more o altro (per me ho messo dei ribes rossi che avevo nel congelatore) e lasciare ancore cuocere una decina di minuti.

Servire, tiepido o freddo con “mousse di fegato di pollo”, salmone grigliato o arrosto di maiale.

Source PRIMA de Mars

giovedì 10 marzo 2011

Marmellata d’arance

Questa marmellata la faccio da anni, una ricetta che faceva sempre mia madre.


Ingredienti:
- 12 arance (di cui 2 amare se si trovano) non trattate se possibile . In caso contrario spazzolarle bene prima.
- 2 limoni
- 2,5 litri d’acqua
- 3 kg di zucchero


Procedimento:
Lavare, asciugare e spremere le arance e i limoni.
Raccogliere i semi in un tulle.
Tagliare a listarelle molto sottili le bucce.
Mettere in una pentola il succo, il sacchetto con i semi, le scorze e l’acqua.
Coprire e lasciare macerare una notte.
Il giorno dopo portare a ebollizione e fare cuocere un’ora.
Lasciare riposare di nuovo una notte.
Aggiungere lo zucchero, mescolare bene, riportare a ebollizione e lasciare cuocere circa un’ora mescolando.
Togliere la schiuma e verificare la consistenza.
Mettere nei vasetti precedentemente sbollentati , chiudere subito e rovesciarli.



Ottima per farcire un "biscuit roulé" e per delle buone tartine la mattina.

sabato 5 marzo 2011

Palazzo Reale Milano-Gli impressioisti che non avete mai visto

Milano ci vizia, Arcimboldo, il museo del 900 e adesso la collezione Robert e Francine CLARK.

Dall'America 73 opere (tra le quali 39 Renoir)della collezione Clark in mostra al Palazzo Reale fino al 19 giugno.




Pierre-Auguste Renoir Ragazza che lavora all’uncinetto, 1875 circa

Gli impressionisti della Collezione Clark a Milano Non c’è movimento artistico che goda di maggiori fortune dell’Impressionismo. Nessun mistero, infatti, tra il pubblico e gli impressionisti il feeling è immediato: il filtro della consapevolezza, pur auspicato, non è necessario. C’è solo da spalancare gli occhi e lasciarsi andare, come guardare uno specchio che rimanda i simboli più godibili dell’identità occidentale.

Fin troppo facile prevedere un boom di presenze per la mostra dei capolavori impressionisti dello Sterling e Francine Clark Insitute (Williamstown, nel Massachusetts, USA) a palazzo Reale di Milano dal 2 marzo al 19 giugno. 73 opere di livello assoluto in viaggio per il mondo perché il museo è chiuso per lavori di ampliamento. Così dopo la tappa milanese, le opere andranno in Francia, al Musée des Impressionnismes di Giverny 13 luglio al 31 ottobre), poi in Spagna, alla CaixaForum di Barcellona (18 novembre – 12 febbraio 2012) e quindi nei maggiori musei internazionali.


La lista degli artisti è di quelle da levare il fiato, e da sola è sufficiente a svelare la portata dell’esposizone: Renoir, Claude Monet,Edgar Degas, Edouard Manet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Pierre Bonnard, Jean-Baptiste-Camille Corot, Paul Gauguin, Jean-François Millet, Alfred Sisley, Henri de Toulouse-Lautrec, William-Adolphe Bouguereau, Jean-Léon Stop Gérôme tanto per non citarli tutti.




Pierre-Auguste Renoir Bagnante bionda,1881


Pierre-Auguste Renoir Ritratto di Madame Monet (Madame Monet in lettura), 1874 circa

Un vero e proprio viaggio nella Francia dell’800, tra gli Impressionisti, ma anche tra quei pittori che ne osteggiavano la pratica, come gli accademici William-Adolphe Bouguereau, Jean-Léon Gérôme e Alfred Stevens; poi le opere di coloro che la storia dell’arte considera i naturali predecessori, come i “barbizonniers” Jean-Baptiste-Camille Corot,

Jean-François Millet, e Theodore Rousseau. E ancora, i lavori di quegli artisti che dell’Impressionismo appresero la lezione e la interpretarono alla luce del mutare dei tempi, come Pierre Bonnard, Paul Gauguin, Henri de Toulouse-Lautrec.



Alfred Sisley Il Loing e i mulini di Moret – Eff etto di neve, 1891



Pierre-Auguste Renoir Ragazza con il ventaglio, 1879 circa



James Tissot Crisantemi, 1874-1876 circa





Henri de Toulouse-Lautrec Carmen, 1884




Pierre-Auguste Renoir Il palco a teatro (Al concerto), 1880



Edgar Degas Ballerine nella classe di danza, 1880




Camille Pissarro L’Oise presso Pontoise, 1873

Il curatore della mostra, Richard Rand (Senior Curator presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute) ha organizzato con la consulenza scientifica di Stefano Zuffi un percorso in dieci sezioni incentrate sui temi fondamentali che testimoniano le innovazioni stilistiche e le tecniche della seconda metà dell’Ottocento, ma anche il costume, l’ottimismo, la ricerca della bellezza. si attraversano così l’impressione e la luce, come momenti fondamentali per la nascita del movimento; la natura, il mare, la città e la campagna, i viaggi, il corpo, i volti, la società, i piaceri.

LA STORIA DI UNA PASSIONE

Esattamente un secolo fa, nel 1911, l’americano Robert Sterling Clark, erede del patrimonio prodotto dalle macchine da cucire Singer, si trasferiva a Parigi, dopo una giovinezza ricca di avventure e di successi. La passione per l’arte, condivisa dalla moglie Francine, si traduce in una attività di collezionismo di grande sensibilità: capolavori sceltissimi di maestri rinascimentali, attenzione alle cosiddette arti applicate, sostegno ai pittori americani, e, soprattutto, una approfondita e accurata selezione di dipinti francesi dell’Ottocento.

Sterling e Francine Clark vivevano a Parigi, al centro della vita culturale e del mercato artistico; pertanto le loro scelte non si basavano – come per altre collezioni d’oltre Atlantico – su segnalazioni estemporanee o opportunità casuali, legate a occasionali viaggi in Europa. Al contrario, i coniugi hanno costruito una collezione di emozionanti dipinti impressionisti (Monet, Manet, Pissarro, Sisley, Degas e il prediletto Renoir), ma hanno al tempo stesso allargato il campo ai precursori, agli sviluppi e al seguito del movimento impressionista, lungo l’arco di tre generazioni di artisti tra il 1830 e il 1900, 70 anni delimitati dai nomi di Corot e Bonnard.



Camille Corot Bagnanti delle Isole Borromee, 1865-1870



Édouard Manet Interno ad Arcachon, 1871

Le opere mostrate seguono dunque la caratteristica peculiare della collezione Clark, presentando sì alcuni capolavori indiscussi, ma rendendoli parte integrante di un organico percorso che non “isola” le gemme, ma al contrario le inserisce in uno sviluppo di stili, di movimenti, di ricerche.

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