giovedì 19 novembre 2009

DOUCE FRANCE - Charles TRENET

Tenuto conto che siamo in tema di nostalgia e la mia partenza imminente per un piccolo soggiorno in famiglia, vi propongo questa canzone.



Douce France - Charles Trenet
Il revient à ma mémoire
Des souvenirs familiers
Je revois ma blouse noire
Lorsque j'étais écolier
Sur le chemin de l'école
Je chantais à pleine voix
Des romances sans paroles
Vieilles chansons d'autrefois

{Refrain:}
Douce France
Cher pays de mon enfance
Bercée de tendre insouciance
Je t'ai gardée dans mon cœur!
Mon village au clocher aux maisons sages
Où les enfants de mon âge
Ont partagé mon bonheur
Oui je t'aime
Et je te donne ce poème
Oui je t'aime
Dans la joie ou la douleur
Douce France
Cher pays de mon enfance
Bercée de tendre insouciance
Je t'ai gardée dans mon cœur

J'ai connu des paysages
Et des soleils merveilleux
Au cours de lointains voyages
Tout là-bas sous d'autres cieux
Mais combien je leur préfère
Mon ciel bleu mon horizon
Ma grande route et ma rivière
Ma prairie et ma maison.

DA CASSETTA A DVD

Un'informazione tratta da VIVIMILANO del 18 Novembre che forse vi interesserà.

lunedì 16 novembre 2009

PÊCHES PÂTISSIÈRES – PESCHE CON CREMA PASTICCIERA

Questa è una ricetta di una mia amica francese Micheline.
Da tempo non la facevo più e oggi l’ho preparata per degli amici che avevo a pranzo. Visto il gradimento, ve la propongo, sperando di fare cosa gradita.



Crema pasticciera:- 1 scatola di pesche sciroppate
- 1 litro di latte
- una stecca di vaniglia o vanillina
- 2 uova intere
- 4 tuorli
- 150 gr zucchero ( o meno)
- 100 gr farina
- 30 gr burro
- 1 pizzico di sale

Meringa:
- 4 albumi montati a neve
- 100 gr zucchero
- 50 gr mandorle a lamelle

Fare bollire il latte con la vaniglia.
Lavorare i tuorli, le uova intere, lo zucchero, il sale e la farina.
Aggiungere il latte caldo e fare cuocere la crema a fuoco basso sino al primo bollore, continuando a mescolare.
Aggiungere il burro.

Dopo avere scolato le pesche, disporle attorno ad una teglia da soufflé.
Versare la crema in centro.
Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale e aggiungendo mano a mano lo zucchero.
Per avere una meringa un po’ più consistente si può montare gli albumi come per una meringa italiana.
Disporre la meringa a cono e cospargere con le mandorle.
Passare a forno medi per 10/15’ minuti sorvegliando il colore.
Fare raffreddare e mettere in frigo.

martedì 10 novembre 2009

TORTA ALL'ANANAS CARAMELLATA -UPSIDE DOWN PINEAPPLE CAKE



Ingredienti:

- 1 scatola ananas allo sciroppo
- 7 ciliegie candite
- 2 uova
- 100 gr burro
- 100 gr farina
- 1 cucchiaio di lievito chimico
- 1 pizzico di sale
- rum facoltativo

Scolare le fette d’ananas, raccogliendo il succo.
Fare il caramello per coprire il fondo di una teglia (22/24 cm) a bordo alto (uso anche il caramello già pronto). In questo caso imburrare leggermente la teglia prima di versare il caramello.
Disporre le fette sul fondo della teglia e le ciliegie in mezzo.
Lavorare in una ciotola il burro a pomata con lo zucchero, aggiungere le uova, la farina, il sale ed il lievito.
Versare l’impasto sulla frutta e cuocere a forno medio per 30/40’.

A cottura ultimata, rovesciare sul piatto di servizio e bagnare con il succo d’ananas caldo con eventualmente il rum.

Per una migliore presentazione, si può lucidare con della gelatina di mele o mele cotogne, fatta sciogliere.

Quando è fredda mettere in frigo. La comodità di questa torta è che si può preparare il giorno prima.

Torta salata improvvisata



Domenica, volevo arricchire il menu e raccogliendo qualche ingrediente che avevo sotto mano, è venuta fuori questa specie di torta.

- 1 confezione di pasta “brisée”. Fatta in casa è ancora meglio
- Tapenade (pasta di olive nere), ricetta in un post procedente se la volete “faite maison"
- pomodori ciliegini o una scatola di pomodori a pezzetti sgocciolati
- erbe di Provenza
- Sale, pepe
- Olio d’oliva
- Emmental a fiammiferi

Srotolare il disco di pasta.
Spalmare con la Tapenade
Disporre i pezzi di pomodori
Salare, pepare
Spolverare con le erbe di Provenza
Mettere un filo d’olio prima di cuocere in forno preriscaldato a 200 C° per 20/30’.
Verso fine cottura, cospargere di Emmental grattugiato

UN CARLINO in un giorno piovoso






Sarà meglio che si abitui all'impermeabile o al capottino, che per adesso non sembra di suo gusto!!

sabato 7 novembre 2009

MANGUSTAN


Il mangustan (Garcinia mangostana) è il frutto di un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Guttiferae originario dell'Asia sud-orientale e coltivato anche nelle Indie occidentali, nell'America centrale, in Brasile e in Florida.
Può raggiungere i 25 metri di altezza, ha le foglie ovoidali di un colore verde intenso e fiori color rosa; produce un frutto dalla forma di una bacca dal diametro che va dai 4 agli 8 cm.; la buccia è liscia, spessa e dura, di colore verde pallido quando è acerba e rosso-violaceo nel pieno della maturazione, con un picciolo simile ad un piccolo fiore bianco; racchiude una polpa bianca striata di rosa e lucida, del diametro di 3-5 cm. e divisa in sei-otto spicchi.; ogni spicchio contiene in genere uno-due semi. La polpa del mangostano, succosa e profumata, ha un sapore dolce e fragrante: per alcuni è un cocktail di uva e pesca insieme, per altri, è un mix di banana e lampone.

Il mangustan non matura dopo la raccolta ed è molto deperibile. E' presente nel mercato da marzo a maggio e nell'acquistarlo è preferibile scegliere i più grossi, purchè non appaiano secchi e la buccia sia leggermente cedevole al tatto (ciò significa che sono pronti per essere gustati). Si conserva in frigorifero fino a due settimane. La parte da mangiare è rappresentata dalla polpa bianca e morbida del frutto, mentre i semi non sono commestibili.

In cucina, il mangustan è ottimo consumato al naturale, dopo averlo inciso nella buccia con un coltello ed aperto a metà, per gustarne la polpa con un cucchiaino od una forchetta; può essere aggiunto nelle macedonie ed è adatto per la preparazione di creme, marmellate, gelati e cocktail. In Indonesia, dove la coltivazione di questo frutto è molto diffusa, viene messo anche sottaceto o utilizzato per aromatizzare l'aceto.

Per quanto riguarda le virtu' terapeutiche, il mangustan è ricco di vitamina B e C, calcio e fosforo; ha pertanto un potere antiossidante e potenzia le difese immunitarie; la presenza di tannino lo rende anche leggermente astringente per l'intestino. Inoltre, da questo frutto si ottiene un estratto ricco di "xantone", un composto dalla spiccata attività antinfiammatoria che migliora le funzioni epatiche ed intestinali: trova pertanto impiego in prodotti per la gastrite, l'ulcera peptica e la depressione. L'apporto calorico e' di 81 kcalorie per 100 g. di prodotto.

giovedì 5 novembre 2009

FROLLINI all'EMMENTAL e TIMO



Per un'amica questa ricetta di frollini salati, se ha voglia di farli in attesa di un'altra opportunità di gustarli insieme.

Ingredienti:
- 80 gr. emmental a fiammiferi
- 1 tuorlo d'uovo
- 100 gr. di farina
- 60 gr. burro salato
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di peppe
- 2 rametti di timo fresco
- 5 cl. acqua

Preparazione:

In una ciottola, mescolare la farina, il burro, l'acqua, il sale, il peppe, il tuorlo, il formaggio e il timo sfogliato.
Lavorare e formare una pallina.
Avvolgere nella pellicola trasparente e mettere in frigo per cica 1h30.
Preriscaldare il forno a 180 C°.
Stendere la pasta su uno spessore di circa un centimetro e ritagliare varie forme.
Cuore su carta da forno per circa 10 minuti, sfornare e fare raffredare su una griglia.

Si possono gustare all'aperitivo o anche accompagnati di una salsa di ricotta, allungata con del latte e profumata all'erba cipollina o all'aglio.

GELATINA DI MELECOTOGNE E COTOGNATA



Visto che è la stagione delle melecotogne, due ricette per sfruttare al massimo questo frutto.

Ingredienti per 4-5 vasette medi:
- 6 melecotogne
- acqua q.b.
- succo di limone
- zucchero
- Fruttapec (dosi secondo il peso del succo e le istruzioni)

Si comincia per fare la gelatina:

Lavare e spazzolare le mele
Tagliarle lasciando la buccia e i semi
Metterle in una pentola e coprire d'acqua
Farle cuocere finche non siano tenere
Rovescare su un setaccio, disposto su un recipiente e lasciare scolare una notte.
Pesare il succo recuperato, metterlo in una pentola, aggiungere il Fruttapec, mescolare a freddo ed infine lo zucchero (stesso peso del succo o anche un pò meno).
Cuocere, il tempo indicato, mettere nei vasetti sbollentati e roversciarli.

Con la polpa rimasta nel setaccio si fa la cotognata.



Tritare al passa verdure la polpa, pesarla, aggiungere lo stesso peso di zucchero (o meno secondo i gusti) e fare cuocere, mescolando sempre, finchè la pasta non si stacca dalle parete della pentola.
Roversciare in una teglia foderata da carta forno su uno spessore di circa 1,5 cm.
Lasciare raffreddare e tagliare a pezzetti.

lunedì 2 novembre 2009

Tom JONES agli ARCIMBOLDI

Oggi al teatro Arcimboldi, Tom JONES canterà vecchie e nuove canzoni.

Charles AZNAVOUR agli ARCIMBOLDI

Charles Aznavour, assente dall'Italia da 26 anni, canterà il 3 novembre agli Arcimboldi.
In un'intervista ha detto che alcune canzone che canterà in italiano ha dovuto impararle nuovamente, ma che è felice perchè l'italiano è una lingua che canta.
Per conto mio, ho scelto "La Bohème" in francese (mi sembra giusto)!!



Je vous parle d'un temps
Que les moins de vingt ans
Ne peuvent pas connaître
Montmartre en ce temps-là
Accrochait ses lilas
Jusque sous nos fenêtres
Et si l'humble garni
Qui nous servait de nid
Ne payait pas de mine
C'est là qu'on s'est connu
Moi qui criait famine
Et toi qui posais nue

La bohème, la bohème
Ça voulait dire on est heureux
La bohème, la bohème
Nous ne mangions qu'un jour sur deux

Dans les cafés voisins
Nous étions quelques-uns
Qui attendions la gloire
Et bien que miséreux
Avec le ventre creux
Nous ne cessions d'y croire
Et quand quelque bistrot
Contre un bon repas chaud
Nous prenait une toile
Nous récitions des vers
Groupés autour du poêle
En oubliant l'hiver

La bohème, la bohème
Ça voulait dire tu es jolie
La bohème, la bohème
Et nous avions tous du génie

Souvent il m'arrivait
Devant mon chevalet
De passer des nuits blanches
Retouchant le dessin
De la ligne d'un sein
Du galbe d'une hanche
Et ce n'est qu'au matin
Qu'on s'asseyait enfin
Devant un café-crème
Epuisés mais ravis
Fallait-il que l'on s'aime
Et qu'on aime la vie

La bohème, la bohème
Ça voulait dire on a vingt ans
La bohème, la bohème
Et nous vivions de l'air du temps

Quand au hasard des jours
Je m'en vais faire un tour
A mon ancienne adresse
Je ne reconnais plus
Ni les murs, ni les rues
Qui ont vu ma jeunesse
En haut d'un escalier
Je cherche l'atelier
Dont plus rien ne subsiste
Dans son nouveau décor
Montmartre semble triste
Et les lilas sont morts

La bohème, la bohème
On était jeunes, on était fous
La bohème, la bohème
Ça ne veut plus rien dire du tout

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