Milano ci vizia, Arcimboldo, il museo del 900 e adesso la collezione Robert e Francine CLARK.
Dall'America 73 opere (tra le quali 39 Renoir)della collezione Clark in mostra al Palazzo Reale fino al 19 giugno.
Pierre-Auguste Renoir Ragazza che lavora all’uncinetto, 1875 circaGli impressionisti della Collezione Clark a Milano Non c’è movimento artistico che goda di maggiori fortune dell’Impressionismo. Nessun mistero, infatti, tra il pubblico e gli impressionisti il feeling è immediato: il filtro della consapevolezza, pur auspicato, non è necessario. C’è solo da spalancare gli occhi e lasciarsi andare, come guardare uno specchio che rimanda i simboli più godibili dell’identità occidentale.
Fin troppo facile prevedere un boom di presenze per la mostra dei capolavori impressionisti dello Sterling e Francine Clark Insitute (Williamstown, nel Massachusetts, USA) a palazzo Reale di Milano dal 2 marzo al 19 giugno. 73 opere di livello assoluto in viaggio per il mondo perché il museo è chiuso per lavori di ampliamento. Così dopo la tappa milanese, le opere andranno in Francia, al Musée des Impressionnismes di Giverny 13 luglio al 31 ottobre), poi in Spagna, alla CaixaForum di Barcellona (18 novembre – 12 febbraio 2012) e quindi nei maggiori musei internazionali.
La lista degli artisti è di quelle da levare il fiato, e da sola è sufficiente a svelare la portata dell’esposizone: Renoir, Claude Monet,Edgar Degas, Edouard Manet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Pierre Bonnard, Jean-Baptiste-Camille Corot, Paul Gauguin, Jean-François Millet, Alfred Sisley, Henri de Toulouse-Lautrec, William-Adolphe Bouguereau, Jean-Léon Stop Gérôme tanto per non citarli tutti.
Pierre-Auguste Renoir Bagnante bionda,1881
Pierre-Auguste Renoir Ritratto di Madame Monet (Madame Monet in lettura), 1874 circaUn vero e proprio viaggio nella Francia dell’800, tra gli Impressionisti, ma anche tra quei pittori che ne osteggiavano la pratica, come gli accademici William-Adolphe Bouguereau, Jean-Léon Gérôme e Alfred Stevens; poi le opere di coloro che la storia dell’arte considera i naturali predecessori, come i “barbizonniers” Jean-Baptiste-Camille Corot,
Jean-François Millet, e Theodore Rousseau. E ancora, i lavori di quegli artisti che dell’Impressionismo appresero la lezione e la interpretarono alla luce del mutare dei tempi, come Pierre Bonnard, Paul Gauguin, Henri de Toulouse-Lautrec.
Alfred Sisley Il Loing e i mulini di Moret – Eff etto di neve, 1891
Pierre-Auguste Renoir Ragazza con il ventaglio, 1879 circa
James Tissot Crisantemi, 1874-1876 circa
Henri de Toulouse-Lautrec Carmen, 1884
Pierre-Auguste Renoir Il palco a teatro (Al concerto), 1880
Edgar Degas Ballerine nella classe di danza, 1880
Camille Pissarro L’Oise presso Pontoise, 1873Il curatore della mostra, Richard Rand (Senior Curator presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute) ha organizzato con la consulenza scientifica di Stefano Zuffi un percorso in dieci sezioni incentrate sui temi fondamentali che testimoniano le innovazioni stilistiche e le tecniche della seconda metà dell’Ottocento, ma anche il costume, l’ottimismo, la ricerca della bellezza. si attraversano così l’impressione e la luce, come momenti fondamentali per la nascita del movimento; la natura, il mare, la città e la campagna, i viaggi, il corpo, i volti, la società, i piaceri.
LA STORIA DI UNA PASSIONE
Esattamente un secolo fa, nel 1911, l’americano Robert Sterling Clark, erede del patrimonio prodotto dalle macchine da cucire Singer, si trasferiva a Parigi, dopo una giovinezza ricca di avventure e di successi. La passione per l’arte, condivisa dalla moglie Francine, si traduce in una attività di collezionismo di grande sensibilità: capolavori sceltissimi di maestri rinascimentali, attenzione alle cosiddette arti applicate, sostegno ai pittori americani, e, soprattutto, una approfondita e accurata selezione di dipinti francesi dell’Ottocento.
Sterling e Francine Clark vivevano a Parigi, al centro della vita culturale e del mercato artistico; pertanto le loro scelte non si basavano – come per altre collezioni d’oltre Atlantico – su segnalazioni estemporanee o opportunità casuali, legate a occasionali viaggi in Europa. Al contrario, i coniugi hanno costruito una collezione di emozionanti dipinti impressionisti (Monet, Manet, Pissarro, Sisley, Degas e il prediletto Renoir), ma hanno al tempo stesso allargato il campo ai precursori, agli sviluppi e al seguito del movimento impressionista, lungo l’arco di tre generazioni di artisti tra il 1830 e il 1900, 70 anni delimitati dai nomi di Corot e Bonnard.
Camille Corot Bagnanti delle Isole Borromee, 1865-1870
Édouard Manet Interno ad Arcachon, 1871Le opere mostrate seguono dunque la caratteristica peculiare della collezione Clark, presentando sì alcuni capolavori indiscussi, ma rendendoli parte integrante di un organico percorso che non “isola” le gemme, ma al contrario le inserisce in uno sviluppo di stili, di movimenti, di ricerche.